Perché i gioielli diventano neri?
Ti sarà sicuramente capitato di accorgerti che una tua collana un po’ alla volta ha perso la sua doratura, o che un paio di orecchini argentati sono diventati neri, o che un bel bracciale color platino è improvvisamente diventato marrone… Perché succede questo?

Sappi, prima di tutto, che la causa non dipende dal fatto che hai tenuto indosso la tua collana mentre facevi la doccia! Ma non anticipiamo le cose… Vediamo di procedere per gradi.
Per prima cosa bisogna cercare di capire di quale metallo sono composti la catena e i componenti dei gioielli incriminati, e se la colorazione che il metallo aveva in origine era naturale o frutto di una “placcatura”.
I componenti metallici dei tuoi gioielli possono avere infatti il colore naturale del metallo di cui sono composti, oppure avere una colorazione “artificiale”, frutto di un bagno galvanico.
Gioielli di metallo “naturale”
I gioielli che hanno il colore naturale del metallo di cui sono composti possono diventare più scuri ad opera dell’ossidazione, un fenomeno che comporta la perdita della loro lucentezza a causa del formarsi di una patina più scura sulla loro superficie, in conseguenza di una prolungata esposizione all’aria e all’umidità. Questo fenomeno è frequente nei bijoux in argento 925, in ottone, in bronzo o in rame, mentre è trascurabile nei gioielli in oro, acciaio o alluminio. In generale il problema è reversibile, nel senso che basta asportare la patina di ossido per riportare il tuo gioiello alla brillantezza e al colore originari. L’ossido può essere tolto con prodotti specifici per la pulizia e la lucidatura dei metalli. Ogni metallo ha in genere i suoi prodotti specifici: a volte sono prodotti a immersione, a volte paste lucidanti, talora panni lucidanti appositamente trattati. Se poi, oltre all’ossido, sul gioiello si è depositata della sporcizia di varia natura, allora un bel bagno nella vasca a ultrasuoni sarebbe opportuno, perché consente di togliere sporcizia anche negli “anfratti” dove uno spazzolino non riesce ad arrivare. Sovente, se la patina di ossido è molto spessa, il lavoro può essere lungo, e richiedere vari e ripetuti trattamenti, a volte anche mediante spazzole o gomme lucidanti montati su trapani tipo Dremel.

Nel laboratorio de Il Mercante di Sogni facciamo lavori di pulizia e lucidatura di gioielli in argento o in altri metalli ossidati, anche mediante vasca a ultrasuoni.
Per prevenire l’ossidazione, che è abbastanza frequente e rapida ad esempio sull’argento 925, questo viene in genere sottoposto a rodiatura, un procedimento di galvanostegia grazie al quale un sottile strato di rodio viene applicato sull’argento in modo da renderlo più resistente all’ossidazione. Il rodio (Rh) è un metallo prezioso del gruppo del platino, di colore leggermente più scuro rispetto all’argento, più simile all’acciaio.
Gioielli “placcati” e gioielli “galvanizzati”
Si tratta di gioielli il cui metallo naturale è stato ricoperto con uno strato di un altro metallo per proteggerlo da agenti ossidanti, per modificarne il colore o, più prosaicamente, per risparmiare sui costi del metallo più prezioso (che viene quindi a trovarsi solo sulla superficie del gioiello).
Nel linguaggio comune si parla spesso di gioielli placcati, ma è un aggettivo improprio, perché la placcatura in senso stretto è raramente praticata in gioielleria. Sarebbe più opportuno parlare di gioielli “galvanizzati”, ossia sottoposti ad un trattamento di galvanostegia, detto più comunemente “bagno galvanico”.
La placcatura in senso stretto consiste nella sovrapposizione e successiva unione di uno strato metallico alla superficie di un altro metallo. La placcatura può essere fatta a freddo, per sola pressione meccanica in modo da far sì che il metallo più deformabile vada a insinuarsi nelle asperità superficiali dell’altro, oppure a caldo, per cui, sotto la contemporanea azione di pressione e temperatura elevata, si provoca una vera e propria saldatura dei metalli. Questo tipo di procedimento è raramente utilizzato in gioielleria.
La galvanostegia [termine composto dal nome di L. Galvani e del gr. stégo “coprire”] o elettrodeposizione galvanica, è una tecnica fondata su procedimenti elettrochimici che consiste nel rivestire superfici metalliche con uno stato sottilissimo (alcuni centesimi o millesimi di millimetro di spessore) di un altro metallo, mediante deposito per via elettrolitica, sia a scopo ornamentale, sia per proteggere la superficie. L’argentatura, la doratura, la ramatura, la rodiatura sono tecniche di galvanostegia, tutte molto usate sia in gioielleria che per la più economica bigiotteria.
Ma veniamo al punto: nei bijoux composti di metalli il cui colore metallico esteriore è dovuto ad un bagno galvanico (si dice ad esempio “catena in ottone galvanizzata argento”), la durata di questo sottile strato metallico di copertura dipende, oltre che dalla perizia con cui è stata fatta la galvanostegia, soprattutto dallo strato di deposito galvanico del metallo di superficie: più è spesso, meno il gioiello diventerà nero; più è sottile, prima si corroderà. Più lunga è la durata del processo di galvanostegia, più spesso sarà lo strato di placcatura e quindi la durata del colore.

Esistono varie tecnologie di galvanostegia, che potremmo riassumere in tre tipologie: placcatura ionica sotto vuoto, placcatura sotto vuoto, e galvanica ad acqua. La prima tecnologia è la migliore, quella che consente una maggiore durata del colore.
Da quanto detto si può già capire che il “diventar nero” di una catena o di un componente galvanizzato è un fenomeno irreversibile: se è andato via lo strato di metallo superficiale che ricopriva il metallo di base, non c’è tecnica di pulizia o lucidatura che possa riportare il gioiello alle condizioni originarie. L’unica soluzione sarebbe sottoporlo nuovamente ad un bagno galvanico, ma è un procedimento che non è economicamente conveniente per semplici bijoux (mentre potrebbe valer la pena per gioielli di pregio).
Ma alla fine dei conti, che cos’è che ha fatto “diventare nera” la tua collana? Cos’è che ha “asportato” l’argentatura del tuo bracciale o la doratura dei tuoi orecchini? Cosa ha fatto sì che lo strato superficiale di galvanostegia sia sparito?
Come dicevamo all’inizio, la colpa non è della doccia… anzi… La colpa è purtroppo, soprattutto, della tua pelle! La pelle umana è infatti leggermente acida, con valori di pH in genere compresi tra 5,6 (meno acida) e 4,2 (più acida). L’acidità della pelle è diversa per le varie zone del corpo, ma varia anche in base a vari fattori tra cui l’età della persona, l’alimentazione, la presenza di determinate patologie e, periodicamente, nel corpo della donna, anche in base alle fasi del ciclo mestruale. Questo è il motivo per cui, lo stesso gioiello, mentre ad una persona rimane bello e lucente per anni, ad un’altra può rovinarsi in nel giro di poche settimane.
Altri agenti che possono far “diventare neri” i tuoi gioielli possono essere i profumi, l’acqua salata (il sale corrode), le acque sulfuree. Evitate di andare alle terme con gioielli di argento addosso: è il modo migliore per farli diventare neri in poche ore!
Un’ulteriore causa è l’attrito. Gli anelli e i braccialetti sono i bijoux più soggetti ad attriti o sfregamenti ripetuti su materiali duri, fattori che comportano alla lunga l’asportazione del sottile stato di metallo che copre il metallo base del tuo gioiello.
Consigli per mantenere belli i tuoi bijoux?
Innanzi tutto cerca di scegliere gioielli con componenti di qualità. Meglio se sono del colore naturale del metallo (es. acciaio). Se sono galvanizzati, ricorda che in genere sull’argento 925 e sull’acciaio le deposizioni galvaniche sono più stabili e fatte meglio, per cui la durata della doratura o della rodiatura si presume che sia maggiore.
Le componenti metalliche di un gioiello in genere con temono l’acqua dolce (salvo che non siano di ferro, che può arrugginire con l’umidità), per cui un lavaggio periodico con acqua e sapone neutro non fa loro alcun male, anzi, può contribuire ad asportare sporcizia e sudore acido che potrebbero corrodere il deposito galvanico.
Un’ultima cosa: i metalli preziosi sono preziosi non solo per la loro rarità, ma anche per la loro qualità e durata. Non possiamo pretendere da una catenina di bigiotteria dorata tramite galvanostegia le stesse prestazioni di una catenina di oro vero! Quindi, se da una parte puoi permetterti di non toglierti mai una catenina d’oro vero, dall’altra ricorda che la collanina di bigiotteria dorata non è fatta per essere portata 24 ore al giorno per tutti i giorni della settimana…

Panno per pulire l’argento
Panno per lucidare l’argento
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