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Componenti / Febbraio 2021

Cosa sono gli strass?

In bigiotteria si usano comunemente perle, pietruzze, rivoli o cabochon chiamati “strass”. Sembrano dei diamanti a brillante ma, ovviamente, non lo sono. Possono sembrare cristallo di rocca (una pietra dura nota anche come quarzo ialino), ma ovviamente non lo sono.

Un cristallo di rocca o quarzo ialino, messo a confronto con gemme simili: diamanti, zirconi, strass
Cristallo di rocca o quarzo ialino

Sono simili agli zirconi (altra pietra dura) o agli zirconia cubica (pietra dura artificiale simile agli zirconi), ma non sono nemmeno questi.

Questa immagine raffigura un diamante e uno zirconia cubica e metta a confronto le due gemme

Di cosa si tratta? Di che materiale sono fatti gli strass e i cristalli comunemente usati in bigiotteria?

Il nome strass si riferisce ad una particolare varietà di vetro al piombo che rende il comune vetro particolarmente brillante.

Il vetro al piombo

Il vetro al piombo, comunemente (ma impropriamente) chiamato cristallo, è una varietà di vetro che, rispetto al comune vetro siliceo sodico calcico, ha alto contenuto di ossido di piombo (almeno il 24%), che gli dona una particolare brillantezza. La luce che lo colpisce, infatti, viene rifratta in modo più deciso rispetto al vetro comune, dando quindi quell’effetto di grande brillantezza simile al diamante. Questa può essere ulteriormente accentuata con tecniche di taglio e incisione.

Il termini cristallo al piombo o vetro-cristallo, come si è detto, non sono termini scientificamente precisi per riferirsi al vetro al piombo, poiché, essendo il vetro un materiale amorfo, è privo di qualsiasi struttura cristallina. L’uso di questi termini rimane popolare per ragioni storiche e commerciali.

Gli strass

Il termine “strass” deriva dal gioielliere alsaziano Georg Friedrich Strass (1701 – 1773), che ebbe l’idea di imitare i diamanti o i cristalli di rocca del Reno (da cui il nome in inglese rhinestone) rivestendo la parte inferiore del vetro al piombo con polvere metallica.

Immagine di Georg Friedrich Strass, inventore degli strass

Gli strass originari creati da G. F. Strass avevano dunque un rivestimento in polvere di metallo sul lato inferiore. Nel tempo, tuttavia, diverse aziende hanno scelto di produrre in serie delle varianti di vetro al piombo con effetto iridescente, riducendo lo spessore del rivestimento metallico e applicandolo in modo uniforme, non utilizzando polvere di metallo con un legante ma applicando varie forme di deposizione metallica (foglio sottile, deposizione al vapore, ecc.). Sono nati così il vetro Favrile di Tiffany® nel 1894, il vetro Carnival di Fenton nel 1907, il vetro “Aurora Borealis” di Swarovski® nel 1956 e il vetro dicroico PVD alla fine del XX secolo.

Esempio di cristallo Swarovski aurora borealis
Cristalli Swarovski “Aurora Borealis”

In genere gli strass vengono utilizzati su costumi, abbigliamento e gioielli. Gli strass sono prodotti principalmente in Austria da Swarovski® (al punto negli Stati Uniti sono anche chiamati comunemente Austrian crystal, ossia “cristalli austriaci”), nella Repubblica Ceca da Preciosa® e da altre vetrerie nella Boemia settentrionale, e, naturalmente, in Cina.

Le taglie degli strass

Relativamente alle dimensioni degli strass, esistono due unità di misura: la scala SS (stone size) e la scala PP (pearl plate). La prima è più diffusa nel mondo dell’abbigliamento, la seconda in quello della gioielleria.

Vediamo qui di seguito una tabella con le equivalenze fra le due scale il loro rapporto in millimetri.

Tabella che raffigura la dimensione e la taglia degli strass nelle scale SS, PP e in millimetri

Le forme degli strass

Gli strass possono avere varie forme e dimensioni: a goccia, a ottagono, a navetta, ovali, ecc.

Esempio di strass di varia forma e dimensione montati su castone con griffe
Strass incastonati di varie forme

I più diffusi in gioielleria sono gli strass di forma circolare con taglio a brillante. Questi strass tondi a brillante hanno la parte inferiore (padiglione) a punta.

Taglio a brillante

Gli strass con il padiglione a punta o comunque convesso, di qualunque forma siano, sono destinati a essere incollati o incastonati all’interno di cavità (castone) di forma complementare. In genere quelli di piccola dimensione vengono incollati, mentre quelli più grandi possono essere incastonati nelle cavità del gioiello e bloccati con le apposite griffe.

Questa foto rappresenta un esempio di strass con taglio a brillante destinati ad essere incollati o incastonati su un gioiello
Strass a brillante da incollare o incastonare

Le colle per gli strass

Per incollare gli strass sui castoni di un anello, di un orecchino o di qualunque altro gioiello è indispensabile usare una colla specifica, assolutamente trasparente, che non rovini o opacizzi gli strass. Sono assolutamente da evitare le colle istantanee a base di cianoacrilato!
Per strass di diametro inferiore a 5 mm (SS22) è eccellente la colla Strass 244. Per strass di diametro superiore, è ottima la colla Hasulith, avendo l’accortezza di usarla in maniera indiretta, ossia di trasferire la colla dal tubetto al castone tramite uno stecchino o una palettina, per evitare tracimazioni.

Gli strass a fondo piatto

Gli strass da gioielleria e bigiotteria con fondo a punta o convesso si differenziano da quelli più comunemente usati nell’abbigliamento perché questi ultimi sono privi di padiglione, ossia hanno il fondo piatto adatto ad essere incollato direttamente su tessuto. Esistono a questo proposito:

  • – strass a fondo piatto termoadesivi, chiamati hotfix, già dotati sul fondo di un leggero strato di colla che, opportunamente riscaldata con ferro da stiro o apposito attrezzo, si scioglie per incollarsi alla stoffa;
  • – strass a fondo piatto non hotfix, i quali per essere incollati hanno bisogno di una colla specifica. In questo caso è eccellete la colla Schmuckstein Kleber.
Strass a fondo piatto

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