Chiusure, moschettoni, fermagli per collane e gioielli
Ti sarai certamente chiesta qual è la soluzione migliore per chiudere una collana o un braccialetto… In effetti esistono sul mercato vari tipi di chiusure, che funzionano in modo diverso e forniscono diverse performance in termini di comodità e sicurezza, o possono essere più o meno eleganti per rifinire una collana. Una chiusura a calamita, ad esempio, sarà sicuramente la più veloce da chiudere, ma non garantirà certo la stessa tenuta di una chiusura a moschettone; una chiusura a vite, invece, sarà certo sicura per una collana, ma è quasi impossibile da usare in un bracciale, essendo necessarie due mani per chiuderla.
Vediamo di seguito i vari modelli di chiusura, con caratteristiche, vantaggi e svantaggi.
- Moschettone a pappagallo
- Moschettone tondo
- Moschettone marinaro
- Chiusure a T
- Chiusure a S
- Chiusure a vite
- Chiusure magnetiche o a calamita
- Chiusure a cassetta
- Chiusure a cancelletto
- Chiusure per cinturini
- Chiusure a moschettone girevole
CHIUSURE A MOSCHETTONE
Le chiusure a moschettone sono sicuramente le più diffuse, e per questo ne esistono di vari modelli. Di qualunque forma siano, sono di fatto dei fermagli che vengono tenuti chiusi da una molla. La chiusura a moschettone si apre o si chiude spostando con un’unghia una piccola leva o grilletto.
MOSCHETTONE A PAPPAGALLO o a ARAGOSTA o a GRILLETTO
È il moschettone più diffuso: la sua forma ricorda la testa di un pappagallo oppure la chela di un’aragosta. In inglese è chiamato lobster clasp o trigger clasp o lobster claw. In bigiotteria è in genere fatto di zama, ottone o acciaio, ed è dotato di un’asola chiusa alla quale va agganciato un anellino di congiunzione (in genere fornito a parte) con cui connetterlo alla collana. Quando sono fatti in argento 925 si presentano in genere già dotati di anellino di congiunzione, apribile o saldato che sia.
Questo tipo di chiusura è tra le più sicure che esistono sul mercato.

MOSCHETTONE TONDO
È il fermaglio più piccolo e, ciononostante, sicuro che sia disponibile, e per questi motivi è spesso utilizzato in gioielleria, in quanto consente di economizzare sul peso di oro, argento e, di conseguenza, sul costo della chiusura. È di forma circolare, ad anello, con una piccolissima molla nascosta al suo interno, che spinge fuori il pistoncino di chiusura. Un piccolo grilletto sporgente consente di aprire e chiudere il fermaglio, e un anellino apribile permette di agganciarvi direttamente la collana o il bracciale. È usato soprattutto come chiusura per collanine fini, sottili, come la classica catenina veneziana.
In inglese è chiamato spring ring clasp.

MOSCHETTONE MARINARO
Il moschettone marinaro o moschettone salvagente, così chiamato per la sua forma a “ciambella”, è una variante più grande e elaborata del moschettone tondo. Funziona con il medesimo principio, e in più è dotato in genere di congiunzioni a “8” che permettono di connetterlo alle estremità della collana. È un fermaglio elegante, disponibile in genere in ottone, acciaio, argento o oro (per chi se lo può permettere), e funge anche come elemento decorativo di bracciali o collane fatti magari con una semplice catena rolo o grumetta.

CHIUSURE A T
Le chiusure a T (o chiusure a olivetta come traduzione diretta dall’inglese toggle clasps) sono costituite da due elementi distinti, il primo dei quali è una barretta con un’asola sporgente al centro (appunto la “T”) e il secondo è un anello, dotato anch’esso di un’asola sporgente. Alle due asole vanno agganciate le estremità della collana o del bracciale. La chiusura del monile viene fatta inserendo l’elemento a “T” dentro all’elemento ad anello.
Spesso i due elementi vengono venduti uniti nelle asole da un anellino di congiunzione, allo scopo di tenerli correttamente accoppiati.
Questo fermaglio in genere è facile da chiudere anche con una sola mano, e per questo lo si usa spesso nei braccialetti di catena o nelle collane. Può tuttavia non essere altrettanto sicuro quanto un moschettone, soprattutto se il rapporto tra le misure della barretta a “T” e dell’elemento ad anello non è stato progettato bene dal costruttore, oppure se il bracciale o la collana non sono abbastanza pesanti da tenere in tensione i due elementi. È quindi una chiusura adatta per bijoux di un certo peso, di catene o con pietre dure.

CHIUSURE A S o A GANCIO
Queste chiusure sono costituite da un unico elemento a forma di “S” o a forma di uncino, che fa leggermente scostato lateralmente per agganciarlo ad un anellino di congiunzione con cui deve terminare la collana. Devono essere fatte di un metallo piuttosto malleabile e non soggetto a fratture, e per questo sono piuttosto diffuse della gioielleria in argento indiano. Sono più adatte alle collane che non ai bracciali, e offrono un livello di sicurezza intermedio, perché a lungo andare possono rompersi a causa delle ripetute deformazioni.

CHIUSURE A VITE
Sono chiusure formate in genere da due cilindretti, più i meno torniti, dei quali uno è dotato di una vite maschio sporgente e l’altro della complementare filettatura femmina.
Alcuni modelli presentano alle estremità delle asole apribili a cui agganciare il filo della collana, altri modelli invece presentano dei fori all’interno del quale deve passare il filo della collana, per poi terminare con un nodo.

Sono chiusure che presentano un buon livello di sicurezza, adatte tuttavia solo alle collane e non ai bracciali, dal momento che bisogna usare entrambe le mani per chiuderle. Se la vite è molto lunga, nel lungo periodo le ripetute torsioni per aprirla e chiuderla potrebbero usurare il filo della collana.
In inglese si chiamano screw clasps.
CHIUSURE MAGNETICHE O A CALAMITA
Sono chiusure in genere di forma sferica o cilindrica, talora anche rettangolari per bracciali, spesso ornate da strass o zirconia, dotate di due calamite che si attraggono. Sono chiusure molto comode, che consentono di indossare velocemente qualsiasi collana o bracciale; d’altro canto non potranno mai garantire gli stessi standard di sicurezza di una chiusura a moschettone o a vite. È fondamentale perciò la qualità dei magneti, intesa come potenza di attrazione, per garantire una discreta sicurezza della fermatura.

Per agganciare il filo della collana (o del braccialetto) esistono due modelli, quello ad asola e quello da incollo. Nel tipo ad asola il filo si monta in maniera classica, col coprinodo o con la canottiglia; al contrario il modello ad incollo è destinato a cordoni, fettucce, tubolari di maggior spessore, le estremità dei quali vanno incollate all’interno delle apposite cavità della chiusura magnetica.
CHIUSURE A CASSETTA
Le chiusure a cassetta (box clasps in inglese) sono le chiusure per collana più classiche ed eleganti, quelle tipiche delle collane di perle “di una volta”, magari anche a più fili. Hanno le forme più varie ed artistiche, a volte sono smaltate, spesso ornate di strass o zirconia: oltre che essere delle chiusure, sono anche degli importanti elementi decorativi. In genere sono di ottone, ma si trovano anche di argento e oro.

La loro caratteristiche è quella di avere un meccanismo di chiusura a scomparsa. Sono composte di due parti, una linguetta, fatta a forma cuneo schiacciabile, che deve essere inserito nell’altra parte, la scatola. Le chiusure a scatola sono spesso a più fili e possono quindi essere utilizzate per collane a più fili.

Una variante delle chiusure a cassetta è costituita da quelle che in inglese sono chiamate fish hook clasps (ossia “chiusure ad amo da pesca”, ma con questa espressione in italiano si intende di solito una chiusura a S o a gancio). Quello che cambia è la linguetta, che, invece che essere un cuneo, ha la forma di un amo da pesca, che va schiacciato lateralmente per inserirlo nella cassetta (detta anche “pesce”). In genere hanno la forma di un ovale affusolato (simile a un pesce) e sono più piccole delle normali chiusure a cassetta, adatte prevalentemente a collane di perle a un solo filo. Quelle meglio progettate presentano il vantaggio di avere un doppio sistema di aggancio (prima il gancio si infila ad aggirare un perno, poi va incastrato nella cassetta) che garantisce una maggiore sicurezza.

CHIUSURE A CANCELLETTO
Le chiusure a cancelletto (spring gate ring in inglese), talvolta chiamate genericamente “chiusure a cerchio“, sono fatte a forma di anello circolare (talora ovale) piuttosto spesso, e dotate di un cancelletto tenuto in pressione da una molla: spingendo il cancelletto verso l’interno dell’anello la chiusura si apre, per poi richiudersi automaticamente appena cessata la pressione. Sono chiusure di dimensioni abbastanza ragguardevoli, usate per collane di catene grosse e spesso utilizzate anche nella pelletteria come ganci per i manici delle borse.

CHIUSURE PER CINTURINI
Nascono come chiusure per cinturini da orologi, ma possono essere utilizzate anche per qualunque braccialetto costituito da cinturino in pelle o similpelle o da una fettuccia larga e piatta in caucciù o PVC. Sono in genere in acciaio, composte da due elementi, un maschio e una femmina, che devono incastrarsi tra loro. Il cinturino va fissato alle estremità ai due elementi premendo su un meccanismo dentellato che si aggrappa al cinturino stesso.

CHIUSURE A MOSCHETTONE GIREVOLE
Queste chiusure non sono in genere destinate alla bigiotteria, ma al mondo della pelletteria, delle borse, dei portachiavi, ecc. Si tratta di moschettoni a pappagallo di dimensioni mediamente più grandi di quelli usati per collane e bracciali, con la parte inferiore, l’asola, montata su un perno girevole, allo scopo di evitare attorcigliamenti del cordone, fettuccia o catena cui deve essere attaccata.

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